storia e memoria
Il Prontuario dei conti
25 maggio 2023 15:07:05
Il Prontuario dei conti: come si facevano i conti
(A cura di Sergio Magrini Alunno)
Negli anni ‘50 i conti si facevano con la matita (“l’abise”),anche quei pochi che avevano alcune nozioni di aritmetica riuscivano a fare solo i calcoli più semplici aiutandosi con le dita .Tra i nati alla fine dell’ottocento e anche nei primi anni del 1900 molti erano in difficoltà, anche a tenere una penna tra le dita della mano rese nodose dal lavoro nei campi, molti di loro erano analfabeti e firmavano facendo soltanto una croce. Alcuni sapevano scrivere il loro nome e cognome ma avevano imparato esercitandosi a copiarlo come fosse un disegno. Quelli che avevano potuto frequentare le elementari, sapevano leggere, scrivere e riuscivano a fare addizioni e sottrazioni, ma appena il calcolo diventava più complesso si trovavano in difficoltà. Per aiutarli c’era il “Libro dei conti fatti”, si trattava di un volumetto, spesso in edizione tascabile, che riportava delle tabelle nelle quali si trovavano i risultati di moltiplicazioni e divisioni. La spiegazione può sembrare complicata ma l’uso pratico era veramente semplice. Se bisognava moltiplicare ad esempio 87 x 62 andando a pagina 62(vedi foto) vicino all’87 si trovava il risultato, se gli addendi da moltiplicare fossero stati 39 x 27 si andava a pagina 27 e così di seguito. Per le divisioni, se si doveva dividere 5704 diviso 62 si andava a pagina 62 dove cercato i numero 5704 al suo fianco si legge 92 che è il risultato (vedi foto). Qualora la divisione non fosse esatta ma comportasse un resto esempio 3480 diviso 62, a pagina 62 si cercava il numero immediatamente inferiore a 3480 in questo caso 3472, al suo fianco si trovava il quoziente 56 con 8 di resto(la differenza fra 3480 e 3472).
Fino agli anni sessanta del novecento era, invece, ” il regolo calcolatore” lo strumento che immancabilmente, geometri ,ingegneri, estraevano dal taschino della giacca per fare i conti, era diventato quasi un loro segno di distinzione .Il regolo è uno strumento di calcolo analogico manuale basato sui logaritmi in uso già nel XVII° secolo e fino al 1970 è stato un importante strumento di calcolo, in edilizia ,in campo militare e astronomico. Originariamente in legno ,successivamente in plastica o alluminio era formato da una base fissa e una barra scorrevole entrambe graduate, il cursore veniva spostato in corrispondenza dei numeri da calcolare .Più grandi erano le dimensioni, maggiore era la precisione per cui esistevano anche regoli da tavolo di grandi dimensioni ma i più diffusi erano quelli tascabile lunghi 12/15 cm e larghi 3/4cm. Non usato per addizioni e sottrazioni, che risultavano più semplici da fare con la matita, il regolo oltre che a moltiplicazioni e divisioni, consentiva di calcolare il quadrato e il cubo, equazioni di secondo grado e radici. Tra i suoi utilizzatori ci sono stati Einstein, Fermi, Korolev e Von Braun. Essendo, allora, le calcolatrici non trasportabili, durante 5 missioni Apollo gli astronauti, per i loro calcoli hanno utilizzato il regolo. In seguito, Pickett, l’azienda produttrice del regolo in alluminio da loro utilizzato riportava sulla scatola la scritta : ”5 Moon flights”.
A partire dal 1940 la Olivetti cominciò a produrre le prime calcolatrici meccaniche e negli anni ’60 del secolo scorso la “Divisumma 24”, superò il milione di unità prodotte, rimase in produzione fino a circa il 1970. Erano macchine prevalentemente da tavolo e non facilmente trasportabili.
L’avvento delle calcolatrici elettroniche, la prima è del 1972, ha provocato la scomparsa del regolo e di tutte le calcolatrici meccaniche.
Fonti: Il testo è frutto di ricordi e conoscenze personali, alcuni dati tecnici e storici relativi al regolo calcolatore e alla Olivetti sono stati tratti dal web.
Foto di Sergio Magrini Alunno: copertina del "Prontuario dei conti fatti"
Foto di Sergio Magrini Alunno: copertina del "Prontuario dei conti fatti"
Foto di Sergio Magrini Alunno: un regolo degli anni '60
Foto di Sergio Magrini Alunno: una pagina del "Prontuario dei conti fatti “
Foto di Sergio Magrini Alunno: La calcolatrice Olivetti Divisumma 24”