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Bisciaro e Racchiusole

Tra gli insediamenti fortificati che costituiscono la rete di incastellamento presente in territorio umbertidese, particolari si rivelano le località di Bisciaro e Racchiusole ...

BISCIARO (Bisciajo, Solbicciaio) e RACCHIUSOLE (Raclustioli)


(a cura di Giovanna Benni)


Tra gli insediamenti fortificati che costituiscono la rete di incastellamento presente in territorio umbertidese, particolari si rivelano le località di Bisciaro e Racchiusole che si trovano nel settore sudest dell’odierno comune, nella parte più prossima al confine con Perugia prima di immettersi sulla strada provinciale del Pantano.


Bisciaio definito anche Bisciaro dagli storici locali, si mostra come un nucleo castrense che ha subito nel tempo un evidente processo fortificativo, del quale però non si possono dare precise spiegazioni per la mancanza di informazioni nelle fonti.




Immagine 1: "Bisciaio o Bisciaio" Stralcio della mappa catastale (Agenzia del Territorio Perugia, . n 188)


La località Racchiusole, che sotto questo nominativo riunisce più centri rurali minori.

La complessità dell’analisi dei due nuclei abitati deriva dalle pochissime notizie documentarie rimasteci, dato che solo le vicende ecclesiastiche offrono informazioni.

La località Racchiusole, che sotto questo nominativo riunisce più centri rurali minori, figura nelle annotazioni catastali con la definizione di villa.


La struttura visibile


Bisciaio


Bisciaio si presenta come una fortificazione a pianta regolare, ben mantenuta ma disabitata. Nel secolo scorso ha subito consolidamenti che non ne hanno affatto modificato la principale struttura. Dalla mappa catastale si nota che l’insediamento è posto tra lo scorrimento di un fosso e una strada vicinale che lambisce proprio l’abitato. La sezione perimetrale è piuttosto regolare, con la sola sporgenza di un torrione circolare sul lato nordest dell’edificio, posto all’angolo tra le due pareti murarie unite e un altro torrione rettangolare ampio dal lato opposto, però mozzo.


Immagine 2: Bisciaio o Bisciaio con il torrione con coronamento circolare (Foto: Francesco Deplanu)


Il nucleo abitato centrale (e principale) è sostenuto da contrafforti laterali e presenta una lineare tessitura muraria, mentre il torrione rotondo ha un coronamento circolare con merlatura piana e beccatelli perfettamente regolari utilizzati probabilmente a scopo decorativo, come si evince dall’impiego di pietra lavorata. In epoca rinascimentale, in effetti, l’intento decorativo veniva privilegiato dato che, dal puro scopo difensivo, i castra assunsero funzione abitativa ed erano utilizzati come residenza signorile, per cui dovevano essere adeguati alle esigenze dei proprietari. Ottima anche in questo caso la funzione strategica (e visiva), affidata in origine all’efficienza dei torrioni.


Immagine 3: Bisciaio o Bisciaio (Foto: Francesco Deplanu)


Nel caso degli insediamenti di Bisciaio (Bisciaro) e Racchiusole è difficile stabilire il significato dei termini, poiché l’indagine toponomastica proposta dalla tradizione storiografica locale potrebbe essere ostacolata dall’apparenza dei nominativi. Bisciaio è posto nei pressi di un fosso che ha denominazione omonima (Fosso del Bisciaro) e poco più lontano si individua un altro toponimo, Bisciaiuolo. Le carte topografiche storiche illustrate da Ignazio Danti riportano però il termine Solbicciaio, mentre nelle fonti documentarie veniva utilizzato il toponimo el Bisciaio. Se si considera la presenza del toponimo de Biscio relativo all’intitolazione riportato negli esempi come Bicciatis o Biciatis, mentre «di Bittius può competere un nome gentilizio quale Biccius». Tale nome si individua in altre fonti e sulle carte IGM anche nella zona prossima a Gubbio a est di Umbertide, il che farebbe pensare ad un gruppo, o comunque ad una comunità etnica, in possesso di territori vasti nel nord dell’Umbria e tra loro lontani.



Immagine 4: Bisciaio o Bisciaio con il torrione con coronamento circolare (Foto: Francesco Deplanu)


Il Serra con «gruppo gentilizio» intende una comunità etnica che si afferma in un territorio a seguito del «lento disciogliersi delle forme tradizionali dell’Impero romano» quando «alla nozione di unità territoriale accentratrice, di un capoluogo politico amministrativo ed economico, subentra, entro gli stessi confini, rilevata dalla tradizione delle comuni origini di una gente e dal sentimento di una stretta solidarietà, cementata dalla persistenza di comuni interessi e dallo sviluppo delle relazioni comuni nella “curia”, nei “collegia”, nei “sodalicia”, quella di un ente o comunità etnica. Prevale [...], per un largo periodo di tempo, sul nome del capoluogo e del suo territorio, il nome della comunità etnica, degli abitanti».



Racchiusole


In relazione all’aspetto di strutture fortificate come le chiuse, nel nostro caso è necessario fare un riferimento anche all’ambiente geografico della località Racchiusole, costituito da una ricca rete idrica per la presenza di numerosi fossati che si irradiano dal Torrente Nese e che potrebbero quindi costituire già un primo ostacolo naturale per le invasioni esterne. La zona presenta inoltre una fitta organizzazione insediativa di abitazioni rurali piuttosto ravvicinate tra loro.


Immagine 5: l'abitato di Racchiusole (Foto: Antonio Chiocci)


Racchiusole mostra caratteri insediati diversi, principalmente perché rispondente alla tipologia di villa. Però si hanno notizie solo nel 1438 del numero di 26 famiglie residenti a villa Racchiusole mentre è assente nel Liber bailitorum del 1258, nel Liber impositionis bladi del 1260 e anche nel censimento di fuochi, ville e castelli relativi al contado perugino nel 1282.

I nuclei famigliari nel XV sec., nell’arco di circa venti anni, subirono una lenta e progressiva inflessione, fino ad arrivare nel 1469 a soli 13 fuochi, per poi ottenere stabilità nel numero di 18 raggiunti nel quarantennio precedente il 1501; generalmente venne sempre connotata come “villa”. Poiché il toponimo Racchiusole non rientra tra quelli elencati nei catasti duecenteschi, ma solo nei censimenti eseguiti più tardi, si potrebbe concludere che questo insediamento si fosse sviluppato come “nuovo centro”, magari costituitosi dalla scomparsa di un abitato preesistente.


Immagine 6: l'abitato di Racchiusole (Foto: Antonio Chiocci)


Racchiusole invece è un toponimo che si può ipotizzare richiami un ambito particolare delle strutture fortificate di cui si è individuata un’ampia diffusione nell’area del Corridoio bizantino dell’Umbria settentrionale, settore in cui rientrava anche l’odierno comune di Umbertide: questa tipologia raggruppava nuclei difensivi minori rispetto a un vero e proprio castrum, per i quali la fortificazione era costituita da ostacoli in legno o pietrame e identificata con il termine chiusa. Tale struttura era molto usata dai Longobardi nell’VIII secolo per cercare di creare uno sbarramento capace di contenere le invasioni esterne.

Venne impiegata come apparato non solo difensivo, ma anche commerciale (similmente a una dogana) ed economico per il controllo delle vie di comunicazione, nei casi in cui l’uso si protrasse fino all’inizio del IX secolo. Per quest’ultimo impiego si riscontra la «conservazione del toponimo corrispondente, talora confuso anche con il derivato del vocabolo clausura, ossia “campo chiuso; recintato” oppure “fondo riservato”».



La storia conosciuta


Di Bisciaio si hanno pochissime notizie: al di là delle analisi toponomastiche proposte dagli storici locali, che appaiono però poco verosimili e legate principalmente alla tradizione orale, le prime testimonianze del luogo provengono da carte topografiche eseguite a fine ‘500 da Ignazio Danti, che eseguì rilievi del territorio ecclesiastico, dove era riportato come Solbicciaio.


Immagine 7 : Particolare della Carta corografica di Perugia del 1577, di Ignazio Danti, incisa da Mario Cartaro a Roma nel 1580 da Source gallica.bnf.fr / Bibliothèque nationale de France .


Tuttavia, gli elenchi catastali da cui solitamente si estrapolano elementi interessanti per lo studio di un nucleo castrense o fortificato, potendo evincere indicazioni sul popolamento e sull’economia del luogo, non mostrano la presenza del toponimo Bisciaio né quella di una voce simile. Solo da documenti testamentari apprendiamo che tra ‘400 e ‘500 nel distretto perugino del contado di porta Sant’Angelo era presente il vocabulo Bisciajo, oppure Bisciario.

Considerando inoltre l’estensione dei domini della curia di Preggio, la quale possedeva terreni in molti settori del contado anche piuttosto lontani, e che le due località si trovano all’incirca nella stessa area, seppure tra loro distanti, si potrebbe ipotizzare già all’inizio del Basso Medioevo la presenza di Bisciaio, collegandolo a varie proposte di identificazione. Tra i riconoscimenti ottenuti dal Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia con le bolle papali di Alessandro III (1169) e Clemente III (1189) figurerebbero vari possessi, tra cui un non specificato Castrum Bisci, toponimo di di difficile localizzazione.

Viene aggiunta a questo proposito, come ulteriore elemento atto a individuare l’ubicazione, una chiesa nota alle fonti del XIV secolo e intitolata a Santa Maria de Biscio4, sottoposta alla canonica della Trinità di Preggio. È tuttavia molto difficile stabilire se questo castrum dipendesse realmente da Preggio o se, comunque, fosse presente nel territorio, ma rappresenta un elemento utile per muovere ipotesi sull’esistenza del toponimo anche in precedenza.

Inoltre Castrum Biscium, la cui collocazione è piuttosto difficile, rappresenterebbe, se fosse realmente corrispondente all’abitato di Bisciaio (o Solbicciaio), un esempio di processo fortificativo nel territorio perugino della seconda metà del XII secolo, sviluppatosi grazie al consolidamento dei poteri fondiari pertinenti al monastero di San Pietro di Perugia e costituitosi nel 1169. Non abbiamo purtroppo però conferme per tali ipotesi.

Dalla ricerca condotta sugli enti religiosi presenti a Bisciaio e Racchiusole, derivano datazioni precedenti a quelle proposte dalla storia civile degli insediamenti, all’incirca risalente al XIV secolo, con le quali si possono ipotizzare fasi di inurbamento anticipate. In località Bisciaio, indicato come distretto di villa Racchiusole nel contado di porta Sant’Angelo di Perugia, il Grohmann ascrive due chiese intitolate a San Cristoforo e Santa Maria.


Immagine 8 : Particolare della Carta corografica di Perugia del 1577, di Ignazio Danti, incisa da Mario Cartaro a Roma nel 1580 da Source gallica.bnf.fr / Bibliothèque nationale de France .



La stima catastale di San Cristoforo è nota nel XIV secolo e nel 1489. L’autore spiega che nel Liber beneficiorum la chiesa, posta alle dipendenze della canonica della SS. Trinità di Preggio, è iscritta per 30 libre. Seguono poi indicazioni del catasto del 1489/97 dove alla chiesa vengono segnate 6 partite di terreno, del valore complessivo di stima di 150 libre di denari. Il Grohmann  fa presente che sempre nel catasto del 1489 compare anche la chiesa di S. Maria Maddalena de villa Bisciani, nel contado di P. E. per 56 libre».

Rachiusciole, vale a dire località Racchiusole (collegata al distretto del castello di Preggio), aveva una chiesa intitolata a S. Angelo e allibrata in tre periodi infatti nel 1407, il notaio Cecchus Sensi, accatasta la chiesa di S. Angelo de Rachiusciolis districtus castri Preggii, nel contado di porta Sant’Angelo, per 50 libre. Nel catasto del 1489 la chiesa è presente per 31 libre; nell’estimo del 1493 per 25 libre.


Guarda il video di Bisciaio da "Umbertide Storia":





Fonti:


  • Giovanna Benni, “Incastellamento e signorie rurali nell’Alta valle del Tevere tra Alto e Basso Medioevo. Il territorio di Umbertide (Perugia, Italia)”. Lavoro edito in NOTEBOOKS ON MEDIEVAL TOPOGRAPHY (Documentary and field research) Edited by Stefano Del Lungo N. 7, 2006.



Fotografie:

  • Giovanna Benni, Francesco Deplanu e Antonio Chiocci


Video:

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