storia e memoria
La carta assorbente:
28 novembre 2021 16:01:42
La carta assorbente
(A cura di Sergio Magrini Alunno)
Qualcuno se la ricorderà ancora. Serviva per assorbire l’inchiostro in eccesso, che asciugava molto lentamente e impediva di girare la pagina. Veniva venduta in fogli che avevano le dimensioni del quaderno.
Negli ultimi anni ne furono prodotte versioni in colori pastello ma per anni è stata solo bianca. Ci rimanevano impresse lettere e frammenti di parole, finché diventava tutta inchiostrata e andava sostituita. Quando facevamo i compiti a casa in mancanza della carta assorbente usavamo la cenere cospargendola in strato molto sottile sul foglio e soffiandola via poco dopo.
Negli uffici si usava un tampone di legno dove, tagliato in due, veniva inserita la carta assorbente
Andavamo a comperarla da Tommasi in piazza Matteotti o dalla Ottavia in via Garibaldi da loro acquistavamo i quaderni neri con il bordo rosso e con i margini, i cannelli, i pennini di varie forme e l’inchiostro.
A scuola l’inchiostro era sul banco che aveva un apposito foro, in un piccolo calamaio di vetro o di bachelite che il bidello (Augusto) provvedeva a rabboccare tutte le mattine facendo il giro delle aule.
Il tampone della carta assorbente (Foto di Sergio Alunno Magrini)
Vecchi quaderni (Foto di Sergio Alunno Magrini)
Calamaio per l'inchiostro (Foto di Sergio Alunno Magrini)
Cannelli e Pennini (Foto di Sergio Alunno Magrini)
La "Tabellina" in fondo al quaderno. (Foto di Sergio Alunno Magrini)