storia e memoria
La notte di San Giovanni
1 luglio 2023 09:13:15
La tradizione di lavarsi con l’acqua profumata
A cura di Sergio Magrini Alunno
La tradizione di lavarsi con l’acqua profumata
Ancora oggi c’è chi, ha mantenuto tradizione di lavarsi il viso la mattina del 24 giugno con l’acqua profumata dei fiori. Questo antico rito fino a qualche decennio fa era diffusissimo. Venivano raccolti i petali dei fiori di geranio, ginestra, rose, rosa canina, camomilla, lavanda, praticamente tutti i fiori che si trovano attorno a casa e, non dovevano mancare, i fiori dell’erba di San Giovanni (L’Iperico). Tutti i fiori venivano messi a bagno nell’acqua in ”una bacinella” e secondo la tradizione il recipiente doveva essere lasciato fuori tutta la notte a raccogliere la rugiada.
Al mattino l’acqua profumata dai fiori, se utilizzata per lavarsi il viso, avrebbe straordinarie proprietà benefiche dovute alle essenze dei fiori, ma soprattutto propiziate dalla magia della notte di San Giovanni.
La notte di San Giovanni, il 24 giugno, praticamente coincidente con il solstizio d’estate, è stata da sempre legata a innumerevoli superstizioni e tradizioni popolari e vissuta come una notte piena di magia, che avrebbe influenzato la sorte dei raccolti, della salute e dell’amore. La festa ha origini pagane, proseguita poi come festa cristiana, è diffusa in quasi tutta l’Europa e celebrata in vari modi. E’ stata sempre considerata la sera migliore per la raccolta delle erbe officinali e In Italia si festeggia in molte zone, da noi in campagna si accendevano, nella notte, fuochi propiziatori e le persone si chiamavano urlando a gran voce, da una aia all’altra. Le grida ,sembra, avessero lo scopo di scacciare, spaventandoli, gli spiriti maligni.
L’Iperico “Hypericum perforatum” per la sua fioritura in quei giorni viene chiamato l’erba di San Giovanni e nel novero delle tante credenze legate a questa notte, tra i suoi nomi popolari c’è anche quello di “Scacciadiavoli”.
Anche il “Lilium Bulbiferum”, una varietà di giglio spontaneo, è conosciuto come “Giglio di San Giovanni” per la sua fioritura negli stessi giorni.
Fonte e Fotografie: Sergio Magrini Alunno
Acqua profumata di San Giovanni: Foto di Sergio Magrini Alunno.
Catino con l'acqua profumata di San Giovanni: Foto di Sergio Magrini Alunno.
Particolare dell'acqua profumata di San Giovanni: Foto di Sergio Magrini Alunno.
L'Ilium detto "giglio di San Giovanni": Foto di Sergio Magrini Alunno.
L'iperico: Foto di Sergio Magrini Alunno.