storia e memoria
La Treccola
11 marzo 2024 16:32:04
La "treccola"
(A cura di Sergio Magrini Alunno)
Da noi si chiamava “tréccola”(a Perugia “tréqquela”).Il nome più pertinente dovrebbere essere Battistàngola ma in ogni zona questo strumento idiofono viene chiamato in modo diverso: troccola, battistràngola ,battistrongola,batràccola, bàttola, batuéla, battìcia, tavanella ecc. Presente oramai solo in qualche rievocazione storica la treccola, fino a verso la metà del 1900 veniva utilizzata nei giorni in cui le campane erano “legate”. Si usava questo termine perché era così rigoroso il divieto di suonarle che, sui campanili, il batacchio e la campana veniva effettivamente legati con delle corde per evitare che una forte folata di vento, facendole ondeggiare, provocasse il suono.
Secondo il rito cattolico le campane tacciono dal Giovedì Santo, dopo la lavanda dei piedi durante la Messa in Cena Domini e tornano a suonare festosamente dopo la Veglia Pasquale del Sabato Santo, a mezzanotte, per annunciare la Resurrezione.
In quei giorni, il suono della treccola sostituiva anche quello del campanello durante la celebrazione della messa.
Se il nome cambiava da una zona all’altra, la trèccola era, dappertutto, una tavoletta di legno con una impugnatura nella parte superiore e due maniglie di ferro oscillanti, una su ciascun lato. Ruotando la tavoletta le maniglie battevano sul legno o sulle “teste” dei chiodi che ci venivano messi. Ne usciva un suono ritmico, duro, triste, quasi sgradevole evocativo della Passione e morte di Gesù Cristo.
In testa alla processione del Venerdì Santo c’erano spesso i membri delle confraternite che “aprivano” il corteo al suono delle treccole.
La "treccola", foto di Sergio Magrini Alunno
La "treccola" di Sergio Magrini Alunno.
Video del suono della "treccola" di Sergio Magrini Alunno: (A cura di Sergio Magrini Alunno): https://youtube.com/shorts/2cabIs3BTGs