storia e memoria
Il massacro di Penetola
28 GIUGNO 1944
LE VITTIME / THE VICTIMS
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Avorio Antonio, anni 11; Avorio Carlo, anni 8; Avorio Renato, anni 14; Forni Canzio, anni 58; Forni Ezio, anni 21; Forni Edoardo, anni 16; Luchetti Guido, anni 18; Nencioni Conforto, anni 36; Nencioni Eufemia, anni 44; Nencioni Ferruccio, anni 36; Nencioni Renzini Erminia, anni 68.
28 GIUGNO 1944
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Nella notte tra il 27 e il 28 giugno 1944, nel casolare denominato
Penetola di Niccone, i cui ruderi potete scorgere davanti a voi,
dodici persone sono state barbaramente uccise dai soldati appartenenti
al 305° battaglione genieri dell’esercito tedesco, di stanza poco
lontano da qui, in località La Mita, nota anche come La Dogana.
Il casolare di Penetola era abitato dalle famiglie Avorio e Luchetti
che nel giugno del 1944 ospitarono le famiglie Forni e Nencioni,
sfollate dalle proprie case dell’abitato di Niccone, interamente
occupato dalle truppe tedesche.
Il comando tedesco era invece stanziato a Montalto, il castello che si
trova in alto sulla collina di fronte a voi. Da li, il 26 giugno gli
ufficiali tedeschi scesero a La Mita a dare ai propri soldati
indicazioni su come raggiungere Penetola e il 28 giugno, dopo
mezzanotte, 18 militari tedeschi armati bussarono alla porta del
casolare e svegliarono tutti. Gli sfollati che dormivano nell’annesso,
vennero derubati dei propri averi e.condotti dentro la casa con gli
altri. Tutti vennero rinchiusi nella stanza rivolta verso il bosco.
Gli animali furono fatti uscire dalle stalle. I soldati presero il
fieno del pagliaio e il legname trovato sul posto, li accatastarono
alle pareti della stanza dove erano state rinchiuse le 24 persone e
alle mura della casa e, utilizzando della benzina, appiccarono un
fuoco devastante.
Solo dodici delle ventiquattro persone rinchiuse nel casolare sono
sopravvissute: 11 superstiti appartengono alle famiglie dei mezzadri
Avorio e Luchetti, nessun superstite tra le due famiglie degli
sfollati Nencioni e Forni tranne la piccola Giovanna di 6 anni.
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28 June 1944
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On the night between 27 and 28 June 1944, in the farmhouse called
Penetola di Niccone, whose ruins you can see before you, twelve people
were killed by soldiers belonging to the 305th engineer battalion of
the German army, stationed not far away from here, in La Mita, also
known as La Dogana.
The Penetola farmhouse was inhabited by the Avorio and Luchetti
families who in June 1944 hosted the Forni and Nencioni families,
displaced from their homes in the town of Niccone, entirely occupied
by German troops.
The German command was instead stationed in Montalto, the castle
located high up on the hill in front of you. From there, on 26th June
the German officers went down to La Mita to give their soldiers
directions on how to reach Penetola and on 28th June, after midnight,
18 armed German soldiers knocked on the door of the farmhouse and woke
everyone up. They robbed the evacuees who slept in the annex of their
belongings and took them into the house with the others. Everyone was
locked in the room facing the woods.
The cattle was let out of the stables. The soldiers took the hay from
the haystack and the wood found on the spot, piled them on the walls
of the room where the 24 people had been locked up and on the walls of
the house and, using petrol, set a devastating fire.
Only twelve of the twenty-four people locked up in the farmhouse
survived: 11 survivors belong to the families of the sharecroppers
Avorio and Luchetti, no survivors from the two families of the
Nencioni and Forni except little 6-year-old Giovanna.
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Testo tratto da: Paola Avorio, "Tre noci," Petruzzi Editore, 2011
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Immagine di sfondo: disegno di Antonio Renzini "Penetola"
Un progetto a cura di Mario Tosti, Unitre di Umbertide, il Centro Culturale San Francesco, Umbertidestoria, con il Patrocinio del Comune di Umbertide; con la collaborazione di Pietro Taverniti, Massimo Pascolini, Sergio Bargelli, Corrado Baldoni, Francesco Deplanu, Sergio Magrini Alunno, Antonio Renzini, Luca Silvioni, Romano Vibi.