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I Comitati di assistenza civile

di Massimo Pascolini


Il 30 maggio 2015 la Giunta Municipale deliberò la creazione, anche ad Umbertide, di un Comitato di assistenza civile per aiutare le famiglie dei cittadini richiamati in guerra che si trovavano in condizioni di particolare indigenza.


Con l'ingresso in guerra dell'Italia la popolazione delle città e delle campagne si trovò a vivere i drammi individuali, familiari e sociali comuni ad ogni situazione di guerra: ristrettezze materiali e morali, urgenza di organizzare la gestione dei drammatici problemi delle famiglie di civili e militari. La chiamata alle armi degli uomini impose l'impiego di donne e ragazzi principalmente nei lavori agricoli e nei piccoli commerci, causando un processo di disgregazione della famiglia e la necessità di provvedere alla assistenza e alla educazione dei bambini. Ai nuovi bisogni cercarono di sopperire vaste reti assistenziali nazionali e locali, gestite sia da parte di istituzioni pubbliche e di enti privati che dal clero: comitati, patronati ed associazioni organizzarono numerosissime iniziative di raccolta fondi, vestiario, generi alimentari a favore dei soldati al fronte e dei civili indigenti della città e delle campagne, entrambe impoverite dalle requisizioni di cereali, carni, foraggio e bestiame, imposte dallo stato. Si registra una particolare attenzione ed impegno per il funzionamento di asili e scuole, e per il sostegno ai profughi, agli invalidi, agli internati, agli orfani, ai pensionati, ai militari richiamati e reduci. Con l'effettivo ingresso in guerra dell'Italia, i1 24 maggio 1915, ai Comitati per la Preparazione Civile subentrarono Comitati Generali di Assistenza Pubblica più strutturati, che rimasero generalmente in attività fino alla fine del 1919, affrontando così anche i primi problemi legati al dopoguerra.

Molti Comitati Civici nacquero spontaneamente e dal basso, altri vennero sollecitati dalle Prefetture, cercando così di eliminare i dissidi politici ed ideali che dividevano l'opinione pubblica. Infatti, anche chi, come i socialisti, aveva maggiormente contrastato l'intervento, partecipò in modo convinto alla costituzione di organismi della cui attività dovevano beneficiare soprattutto i ceti meno abbienti.

In collaborazione con i Sindaci e grazie sia a contributi comunali che a donazioni private, i Comitati di Assistenza Pubblica si impegnarono in opere di soccorso morale e materiale, prendendosi cura soprattutto delle famiglie dei combattenti lasciati spesso in condizioni di indigenza, assicurando una integrazione alla modesta indennità elargita dallo Stato. Una indennità che prevedeva lire 0,60 per la moglie del soldato richiamato e lire 0,30 per ogni figlio sotto i 12 anni.



Anche ad Umbertide si decise di costituire un Comitato per l'assistenza alle famiglie dei richiamati. L'iniziativa fu presa della Giunta Municipale che in data 30 Maggio 1915 in seduta straordinaria deliberò la creazione di un Comitato Civile, e stabilì di dare al nascente Comitato un contributo di Lire 4.000. La delibera della Giunta venne ratificata dall'Assemblea Straordinaria del Consiglio Comunale in prima convocazione ed in seduta pubblica i1 27 giugno 1915. Per prima cosa il Comitato pubblicò un manifesto per la popolazione, per far conoscere la nascente iniziativa e chiedere la partecipazione di tutti. Nello stesso tempo, organizzò delle speciali commissioni con incarichi ben definiti: raccolta delle offerte, corrispondenza delle famiglie dei richiamati con i soldati, erogazione dei fondi per sussidi alle famiglie, diffusione delle notizie sulla guerra, assistenza ai figli dei soldati richiamati. All'inizio della stagione invernale del 1915 promosse la creazione di una sezione “Alleanza Femminile" per la confezione di indumenti di lana a favore dei militari poveri del Comune. Il comitato effettuò tra le 494 e le 510 (due documenti riportano i due dati diversi) spedizioni di indumenti diretti ai singoli soldati al fronte. La lana venne in gran parte offerta ed in parte acquistata per una spesa di lire 3.086,15. La lavorazione fu effettuata gratuitamente, in maggior parte dalle donne appartenenti alle famiglie dei soldati al fronte.

Allo scopo di raccogliere il maggior numero di finanziamenti, nel gennaio del 1916 venne organizzata una piccola lotteria di beneficenza con risultati soddisfacenti.




In data 11 ottobre 1916 il comune di Umbertide invia al Prefetto di Perugia il rendiconto dell'attività del comitato dal 1° luglio 1910 al 30 giugno1916. Dopo circa un anno dalla loro costituzione, 1'attività dei Comitati lentamente andò calando causa la diminuzione dei fondi a disposizione. Le nuove sottoscrizioni procedevano lentamente e con scarso entusiasmo. Il Comitato calcolò che occorrevano circa Lire 1.000 al mese per sostenere le famiglie più bisognose. Ad Umbertide il Consiglio Comunale per sopperire alla mancanza di fondi nel novembre 1916 approvò una sovrimposta sui fabbricati e sui terreni.





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