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Baldo

Ubaldo Morelli

Ubaldo Morelli

Ubaldo Morelli viene ricordato ad Umbertide per i suoi modi distinti e gentili e il saper vivere bene. Capostazione in ferrovia, si trasformava in animatore delle serate umbertidesi e nella riviera romagnola con la sua inseparabile fisarmonica.




Ubaldo Morelli è stato uno degli ultimi discepoli, conteso fra varie scuole filosofiche edonistiche dell'antica Grecia, che avevano in comune il saper vivere, con equilibrio, buon senso, ottimismo.



Distinto, impeccabile nel suo completo estivo color crema con paglietta sulle ventitré e scarpe bicolori; d'inverno con il cappotto con collo di pelliccia e la civetteria dei cortissimi riccioli estremamente neri, a nascondere la canizie che, ricordandogli l'età, avrebbe stemperato la sua prorompente voglia di vivere, bene.



Un costante sorriso accogliente, su una bocca mai maldicente, sempre pronta a cogliere i lati positivi del prossimo. Il lavoro - capostazione in ferrovia - non era momento di rivalità e strumento di carriera, ma solo parte di una giornata che offriva tante altre opportunità di amicizia e socialità gioiosa.



Comunicava serenità ed allegria, aiutato dalla sua fisarmonica che sapeva adattarsi alle veglie nelle cucine di campagna trasformate in balere, alle serenate romantiche a sposi novelli, al salone da ballo del "Circolo dei Signori" o ai veglioni al teatro, dove interpretava il ruolo di animatore e cerimoniere.



Per trent'anni non c'è stato ballo che non ruotasse intorno ai "Famola in tre", il complesso con Peppe della Fascina alla batteria, Baldo Morelli alla fisarmonica e Titone Lazzarini al sassofono.

Fu protagonista non solo nella vallata ma anche nella riviera adriatica, dove dal dopoguerra è stato il mattatore al "Bell'Italia" di Cattolica con la musica del folklore italiano, che volentieri passava al tedesco quando i boccali stracolmi di birra avevano risvegliato negli annebbiati turisti teutonici la voglia di casa.



Nonostante non conoscesse la lingua e si arrangiasse solo con poche parole, essenziali. Galante e sornione, iniziò alla vita di Riviera generazioni di giovani provenienti dalla campagna ed avventuratisi al di là del passo del Furlo, verso le spiagge invase da orde vichinghe. Fino all'altro ieri della sua vecchiaia, nascosta e dignitosa.



Dal Calendario dell’Alto Tevere 1996 – Pagina di Umbertide


Le foto sono di Elena Morelli – dall’Archivio del Calendario di Umbertide

16/12/23

Baldo
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