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CELESTINO SONAGLIA

Il Sindaco "Celeste"

Il Sindaco "Celeste"

Veniva da Montecastelli il giovane sindacalista. Alto, un po' dinoccolato, capelli castani ondulati. Dopo 1'armistizio, scampato fortunosamente a Roma alla cattura da parte dei tedeschi, era riuscito a rientrare in famiglia.




Latitante, rimase nascosto sulle colline umbre fino alla liberazione della nostra zona.

Subito dopo il passaggio del fronte iniziò la sua opera di proselitismo tra i contadini che cercavano di riorganizzarsi. Ben presto ne divenne il capo amato e stimato per l'innata capacità di persuasione.




La sua argomentazione, sempre concreta e documentata, si basava su dati di fatto facilmente controllabili. Dal padre aveva ereditato la dirittura morale. Dalla condizione mezzadrile, i temi da dibattere per valorizzare la libertà riconquistata.

Questa sua capacità di impostare su realtà concrete le lotte contadine unita ad una dialettica semplice ma persuasiva, lo fecero ben presto conoscere a livello provinciale e regionale quale dirigente di base tra i più affidabili.




Eletto consigliere comunale, fu subito apprezzato anche in questo ruolo per la serietà e la capacità di impostare in maniera realistica i molteplici problemi che si ponevano, spesso in maniera drammatica, alla civica amministrazione negli anni difficili del dopoguerra.

In breve tempo, dal consiglio alla giunta e poi sindaco.



Confermato nelle successive tornate elettorali, mantenne l'incarico fino al 1983, anno in cui fu richiamato a dirigere le sorti del Molino Popolare. Celestino Sonaglia è stato un sindaco molto popolare, se per "popolare" si intende anche la capacità di ascoltare con pazienza certosina i problemi dei suoi amministrati, di quelli più umili e bisognosi che si rivolgevano al "sindaco" per sottoporgli anche casi che nulla avevano a che fare con l'amministrazione comunale. Ma il sindaco "Celeste" era l'amico, il compagno di lotta, del quale ci si poteva fidare in ogni evenienza: mai nessuno è uscito dal suo ufficio senza aver risolto il proprio problema o, quantomeno, senza aver acquisito la speranza di poterlo risolvere.

Modesto, arguto, volitivo, il sindaco "Celeste" tale è rimasto per la nostra gente anche dopo la scadenza del mandato.

E non c'è da meravigliarsi se, quando improvvisamente ci è mancato, l'intera città e la campagna hanno seguito il suo feretro con gli occhi lucidi di pianto.


Raffaele Mancini


Dal Calendario di Umbertide 1998






2/2/24

CELESTINO SONAGLIA
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