top of page

DON RENZO

L'amatissimo parroco di Montecorona

L'amatissimo parroco di Montecorona

Abbiamo ancora in mente il giorno dell'arrivo di Don Renzo nella nostra comunità, si respirava un misto di attenzione rispetto, sorpresa curiosità per l'arrivo del nuovo sacerdote che veniva a sostituire un parroco storico che era rimasto a Montecorona per vari decenni.



Da allora per oltre cinquanta anni Don Renzo è stato il faro per questa Comunità, ha saputo farsi apprezzare per la sua attenzione, per la sua lealtà, per il modo cosi semplice e diretto con cui è riuscito ad entrare in contatto con le persone. All'inizio degli anni ‘70 non erano molte le occasioni per i giovani di Montecorona di riunirsi ed incontrarsi, ma dal suo arrivo in poi i locali della canonica hanno pullulato di voci e di grida di ragazzi e bambini. Grazie per l'esempio che ci ha dato di pazienza e disponibilità verso i giovani.





La porta della canonica a cui tante volte abbiamo bussato non è rimasta mai chiusa. Con il suo cuore ha sempre abbracciato paternamente tutti noi ogni qualvolta abbiamo avuto la necessità di essere ascoltati, consolati e aiutati.

Siamo tutti grati a questo prete generoso, che ha parlato più con la vita che con le prediche e ha dimostrato che il sacerdozio non è un dono personale o un privilegio, ma è un regalo che Dio fa alla collettività; Don Renzo lo ha servito in silenzio, senza clamore.

In questo ultimo mezzo secolo Montecorona ha vissuto momenti di vero splendore: la ristrutturazione dell'Abbazia, i festeggiamenti per il millenario della costruzione della Chiesa di San Salvatore, la ristrutturazione delle chiese del territorio parrocchiale e dell'edicola di Palazzo Rosa. Questo periodo vissuto a Montecorona è stato per Don Renzo ricco di gioie e soddisfazioni, ma non gli ha nemmeno risparmiato dolore e sofferenza, che però ha sempre accettato con umiltà e nascosto con pudore.



Grazie Signore per aver donato a questa piccola parrocchia un parroco di questo stampo, un prete che ha dedicato la sua vita alla nostra comunità, che ci ha dato la grazia dei Sacramenti e ha operato instancabilmente in modo che la Parrocchia fosse la sorgente e l'apparato di vita. Al Signore affidiamo Don Renzo, noi da parte nostra proclamiamo tutta la nostra gratitudine e il nostro affetto.


I più giovani ti sono riconoscenti per tutti i momenti di divertimento ed educazione vissuti tra le panche dell'abbazia, sotto la tua carismatica guida. Non il solito catechismo fatto col paraocchi, inculcando dogmi con intransigenti metodi da scuola dell'obbligo, ma delle ore passate in compagnia di coetanei, alcuni di loro poi diventi compagni di tutta una vita, in un contesto meraviglioso, all'aria aperta, esplorando tra allegria e perizia le sfaccettature della religione. Spesso i genitori dovevano minacciarci per riuscire a riportarci a casa, tanto era il divertimento.





Credo che dei libri di testo ne abbia letti sì e no dieci pagine, ma ti sono grato per avermi trasmesso la passione e la curiosità nei confronti della meravigliosa arte sacra. Un'altra componente della vita della comunità religiosa sono i momenti conviviali delle feste, che nell'area di Montecorona non è mai mancata, ma anzi, tu hai incentivato, facendo da collante tra le persone che si ritrovano per un'occasione religiosa, informale, ancestrale e godereccia, com'è stato da secoli a questa parte nel cosiddetto "contado", rimasto oggi baluardo di una sfera di rapporti sociali sinceri.



Non posso dimenticare nemmeno le struggenti parole spese per i funerali dei miei cari, con i quali aveva un rapporto di amicizia e reciproca stima. Un ricordo sentito, il suo, ogni qualvolta un membro del suo gregge veniva a mancare, perché ci conosceva uno per uno e aveva sempre una battuta pronta. Come dico sempre quando sono in giro per l'Italia e per il mondo, io non sono di Umbertide, ma di Romeggio, che è cosa ben diversa. E a Romeggio hai preso il posto di Don Walter, altro incredibile parroco su cui andrebbe scritto un libro, portando avanti (fino al terremoto del 2016) una serie di appuntamenti tradizionali nella chiesa vicino al Castello, alla quale sono particolarmente legato. Lì nella vecchia canonica vivono la Franca e la Rosanna, che ti hanno aiutato nel gestire sia la quotidianità che gli accadimenti straordinari, come la malattia, di un sacerdozio lungo 53 anni, contribuendo alla creazione del legame indissolubile con noi appartenenti a questa parrocchia di campagna.

Ripenso oggi alla festa per i 50 anni di sacerdozio del luglio 2021, dove ti avevo fatto una battuta sull'idea di scrivere un libro su come comunicare in modo efficace ma essenziale. Sì, perché le tue prediche erano dritte e brevi, come degli stringati lanci di agenzia stampa, un altro aspetto che ho sempre ammirato del tuo essere un prete "Sprint".

Ciao Don Renzo, grazie da tutti noi, ci mancherai.


Articolo pubblica sul periodico “Informazione Locale” n.2 - marzo 2024



Grande partecipazione alla cerimonia funebre

nella sua amata abbazia


Dal sito informativo locale “Notizia Diretta”



Lacrime e commozione nel ricordo del proprio pastore. Non è bastata la grande navata della parte superiore dell’abbazia di San Salvatore per accogliere tutte le persone che hanno voluto dare l’estremo saluto a don Renzo Piccioni Pignani, lo storico e amato parroco di Montecorona venuto a mancare alla vigilia del suo 83esimo compleanno.

Tanti tra parrocchiani e amici hanno preso parte nella mattina di sabato santo al funerale dell’indimenticato sacerdote che è stato officiato dall’arcivescovo Ivan Maffeis. Presente il sindaco di Umbertide, Luca Carizia accompagnato dal gonfalone del Comune. A concelebrare il rito è stato l’arcivescovo emerito, cardinale Gualtiero Bassetti, insieme al clero dell’arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, ai parroci di Umbertide, a sacerdoti di Città di Castello e ai monaci dell’eremo di Montecorona. Presenti anche delegazioni della monache di Mocaiana, di suore della congregazione di Notre Dame du Lac e delle associazioni di boy scout. Non sono mancati i ragazzi e le ragazze che don Piccioni Pignani ha cresciuto sotto la sua ala protettrice di uomo di chiesa, insegnante e sportivo.

Toccante l’omelia pronunciata da monsignor Maffeis: “Non è un giorno come gli altri oggi – ha detto l’arcivescovo stringendosi intorno alla famiglia e alla comunità parrocchiana – Non lo è per don Renzo che si congeda da noi proprio nel giorno del suo 83esimo compleanno, che diventa giorno della sua nascita al Cielo. Parte da questa abbazia, chiesa che ha amato, nella quale ha pregato, ha accolto tutti con schiettezza, semplicità e cordialità, ha aiutato a cercare nel Signore la forza per affrontare con fiducia il cammino, le responsabilità della vita, con le sue difficoltà e le sue gioie”.

Il nipote Andrea, a nome dei familiari, ha voluto dedicare allo zio sacerdote: “Sei stato un esempio e una guida. Sei stato la colonna portante della nostra famiglia. Rimarrai per sempre nei nostri cuori e siamo sicuri che da lassù continuerai a vegliare su di noi”.

La riconoscenza dell’intera comunità cittadina è stata espressa dal sindaco Carizia: “Per noi umbertidesi don Renzo è stato un simbolo. Oggi siamo qui per dirgli grazie di tutto quello che ha fatto per noi”.

Pieno di commozione il ricordo di Fabio, che fin da bambino ha avuto don Piccioni Pignani come guida spirituale: “La tua porta è sempre stata aperta per noi ragazzi. Ogni volta che abbiamo avuto bisogno di te non sei mai mancato. Grazie ai tuoi insegnamenti, nessuno di noi ha perso la strada della vita”. Così Anna Maria, un’altra delle giovani del gruppo di Montecorona: “Abbiamo condiviso con lui tanti momenti belli. Ci ha visto diventare donne e uomini, nonne e nonni. E’ stato il collante della nostra esistenza”.

Terminato il funerale, il feretro di don Renzo è stato accompagnato all’esterno dell’abbazia tra scroscianti applausi e visi bagnati dalle lacrime. Dopo la benedizione sul sagrato impartita da monsignor Maffeis, la salma del sacerdote è stata traslata nel cimitero di Montecorona.


Notizia Diretta, 30 marzo 2024


Foto tratte da “Notizia Diretta” e di Fabio Mariotti





26/5/24

DON RENZO
bottom of page