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Il commendatore

Il commendatore Renato Fagnucci

Il commendatore Renato Fagnucci

Il ricordo di Renato Fagnucci, grande imprenditore umbertidese e presidente della Tiberis vincente dei primi anni ‘80, da parte di Walter Rondoni per il Calendario di Umbertide 1999 e di Claudio Castraberte, capitano della Tiberis di quegli anni, per il suo libro in tre volumi “Società Sportiva Tiberis – Un secolo di calcio 1914 – 2014”.



IL COMMENDATORE

di Walter Rondoni


Dalla bicicletta di giovane sarto pieno di buona volontà usata per venire giù dal Colle di Montecorona, alla "mitica" Pagoda, dalla cui stella a tre punte sul cofano capivi che era un uomo arrivato. Arrivato, sì, ma sempre uguale, dentro. Cordiale, disponibile, modesto ed ancora con una gran voglia di lavorare da essere il primo tra i suoi cento operai a varcare il cancello dello stabilimento, la mattina, e l'ultimo, la sera, ad uscire.



E non lo aveva cambiato neppure il titolo, un po' civettuolo, di commendatore che Renato Fagnucci s'era guadagnato sul campo. Dal piccolo laboratorio all'imbocco di via Spunta, in pieno centro storico, alla funzionale fabbrica nella zona industriale Madonna del Moro.



Sempre accompagnato da quella giraffa con il metro da sarto a tracolla, ch'era il marchio e il simbolo del suo prodotto; il prodotto della Fagnu's. Altro piccolo vezzo, il cognome troncato a metà ed il "genitivo sassone" vagamente chic su giacche e pantaloni che si conquistarono una bella fetta di mercato.



Ma l'idea vincente, perché unica in Italia, del "Commenda" - così lo chiamavano, affettuosamente, amici e conoscenti - fu quella del reparto su misura, studiato ed organizzato per consegnare in pochissime ore vestiti di qualunque taglia senza maggiorazione di prezzo. Ed allora, specie da Roma cominciarono ad arrivare pullman di acquirenti: venivano al paesello, ordinavano la roba, se ne andavano per turismo ed a sera rincasavano, gli abiti in mano. Soddisfatti del prezzo e di aver potuto parlare direttamente al titolare.




Già, perché Renato Fagnucci non si negava a nessuno, nemmeno ai tanti che si recavano da lui per bussare a denari. Una coppa o un contributo (alla banda regalò la divisa con tanto di cappotto) non l'ha mai rifiutato, felice di aiutare da umbertidese.




Però il suo grande amore fu la Tiberis che portò a livelli, non solo sportivi, difficilmente eguagliabili. Avvalendosi di un collaboratore come Romano Arcipreti, al quale l'accomunerà una fine prematura, ed affidando la squadra ad un gentiluomo dello stampo di Massimo Roscini, riuscì a ripetere a livello regionale (e nazionale) i propri successi di imprenditore.



Poi, una malattia, di quelle che non perdonano, se 1'è portato via, facendolo sinceramente rimpiangere da tutti coloro per i quali era stato il datore di lavoro, il presidente o semplicemente il "Commenda".


Dal Calendario di Umbertide 1999


Comm. FAGNUCCI Renato

di Claudio Castraberte


Il Commendatore era una persona molto umile, ma con una grande dedizione alle strutture organizzative aziendali.

Il suo sogno era di realizzare un qualcosa di importante, sia per la propria famiglia che per il paese dove abitava.



Dopo il dopoguerra cominciò la sua attività artigiana "di sarto" in un piccolo locale al centro del paese, andando a vendere con la bicicletta e nelle zone limitrofe stoffe e cotone.

Ben presto, dopo tanti sacrifici, aprì un locale, una parte a negozio per la vendita delle stoffe e un'altra parte a sartoria, con delle operaie, insieme alla consorte.



Poi con il passare del tempo l'attività di confezioni, visto l'aumento delle richieste, aveva sempre più bisogno di uno spazio per le lavorazioni e cosi l'attività si trasferì su dei locali adibiti a laboratorio di proprietà di Raffaele Pucci, vicino alla stazione ferroviaria di Umbertide, in via Andrea Costa, creando una catena di lavorazioni che comportava un aumento di personale fino a circa 100 unità.



Per la grande richiesta, la serietà del personale, il notevole sviluppo, diventò Azienda di Confezioni di abiti Industriale; negli anni ‘70 la grande espansione indusse Renato a realizzare un complesso più grande e moderno, così costruì nella Zona Industriale di Umbertide, via Madonna del Moro, uno stabilimento corredato di tutte le tecnologie per le esigenze dell'attività.



Il grande afflusso di gente e le grandi richieste fecero ingrandire l'azienda portandola a livello nazionale.

Questa grande espansione è stata dovuta alla maestria di persone di qualità a livello dirigenziale quali Piero DEPLANU con la veste di Direttore Generale, le competenze del Capo Operai  Romano CRISPOLTONI, del capo stiratore Cipriano RICCI, poi degli operai specializzati per la confezione degli abiti su misura Quintilio FORNACI, Enrico COMMITTERI, Franco MARINELLI e  Giuseppe RAPO.



Nel periodo del boom economico la FAGNUS' confezionava circa 300/400 abiti alla settimana, che venivano spediti a Roma e in altre località.

II nome "FAGNUS' "divenne molto importante, molti personaggi da tutta Italia venivano ad Umbertide per farsi confezionare abiti su misura, tra i tanti Paolo ROSSI noto giocatore, grande punta della Nazionale Italiana, campione del mondo nel 1982, che giocava a Perugia insieme al suo amico Paolo DAL FIUME, Gianni DI MARZIO allenatore del Catania poi anche giocatori di pallacanestro, della squadra Americana e Italiane che dovevano farsi fare abiti su misura, che non trovavano nei negozi, per la loro statura.




Renato, grande imprenditore, persona stimata all'interno del paese e fuori, cominciò ad interessarsi delle varie discipline sportive che figuravano ad Umbertide, dando anche dei contributi per il loro sviluppo, poi conoscendo i vari imprenditori fra cui Aldo BRUGNONI, Franco CALDARI ed altri, cominciò ad interessarsi del calcio e ben presto la sua passione divenne sempre più forte e nel 1979 entrò nel gruppo dei Dirigenti della S.S.Tiberis affiancando alla Presidenza Aldo BRUGNONI.



Nella stagione 1980-81 divenne Presidente e la grande dedizione e passione lo coinvolse talmente tanto che voleva lasciare un'impronta tangibile del suo operato; oltre alle persone che erano all'interno della società, volle inserire Romano ARCIPRETI, persona di riferimento che lavorava nella sua azienda.



Nella stagione 1980-81 potenziò la rosa dei giocatori con alcuni acquisti, poi per completare la qualità della squadra ingaggiò Piero TACCONI, (fratello di Stefano TACCONI grande portiere della Juventus e della Nazionale), che aveva giocato in squadre di categoria superiore.


Nelle stagioni 1981-82, 1982-83, 1983-84 con l'ingaggio del tecnico Prof. Massimo ROSCINI, coadiuvato dal D. Sportivo Romano ARCIPRETI, volle costruire una squadra di vertice e nell'ultima stagione vinse il campionato di Promozione, accedendo al campionato Nazionale Dilettanti (Serie D), mantenendola nella categoria.




Poi la storia improvvisamente termina qui.

E’ importante constatare la grande passione di Renato, che veramente ha lasciato un’impronta tangibile per il suo stile di vita, per la sua competenza e dedizione nel mondo dell’imprenditoria costruendo la “FAGNUS' CONFEZIONI”, poi nel calcio portando la S.S. Tiberis in Serie D.

Quando aveva realizzato il suo obbiettivo, ben presto ha dovuto lasciare i suoi incarichi e le sue ambizioni nel 1987, lasciando un vuoto nell'ambito familiare e nella cittadinanza del paese e fuori che non verrà mai dimenticato.


Una persona che aveva realizzato il suo sogno.

In quel periodo giocavo nella Tiberis ed ero il capitano; mi ricordo vari passaggi del Commendatore: prima della gara mi si avvicinava e mi diceva: “oggi cosa facciamo?” Io rispondevo “dobbiamo vincere” e lui “è quello che volevo sentire”.

Molte volte andavo in fabbrica e mi faceva vedere le varie fasi di lavoro per realizzare un abito; poi gli dicevo Commendatore oramai l'azienda ha un ritmo di lavoro collaudato, perciò lei può arrivare anche più tardi e avere delle pause di riposo, al che lui mi rispondeva “vedi Claudio per costruire qualcosa di importante devi essere sempre presente e vedere tutto, perciò io sono il primo ad arrivare e l'ultimo a chiudere”.

Queste parole fanno parte di quello stile di vita di quelle persone che credono nel proprio operato, parole che mi sono rimaste impresse a distanza di tanto tempo.



Dal libro di Claudio Castraberte (Iº volume) “Società Sportiva Tiberis - Un secolo di calcio 1914 – 2014”, Anno 2023


Le foto sono quasi tutte tratte dal libro di Claudio Castraberte                                                                                                

1/1/24

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